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Banco Bpm, sì dei soci al bilancio, Castagna: «Il potenziale della banca è ancora inespresso»

di Andrea Rinaldi
Estrarre valore

Il presidente di Banco Bpm Massimo Tononi e il ceo Giuseppe Castagna

Via libera dall'assemblea dei soci di Banco Bpm a tutti i punti all’ordine del giorno. Nel dettaglio, il bilancio 2023 - che vede utili per 1,2 miliardi (+85%) -  è stato approvato con il voto favorevole del 99,87% del capitale presente. Percentuale ancora più «bulgara» per il dividendo (99,94%), pari a 0,56 euro (+143% rispetto al 2023) e corrispondente a una distribuzione complessiva di 848 milioni di euro) mentre la politica di remunerazione ha ottenuto il consenso del 95%; quest’anno il ceo Giuseppe Castagna percepirà 3,1 milioni di euro di compenso contro i 2,7 milioni dell’anno prima. Gli azionisti hanno espresso quindi massima fiducia al management e al piano strategico che promette per loro un maggior ritorno, crescendo senza l’aiuto di una probabile fusione o acquisizione.

Estrarre valore

Lo strumento per far crescere il Banco, ricorda Castagna, è il piano strategico al 2026 «costruito in una logica stand-alone, che darà un impulso ancor maggiore alla crescita della redditività. I target fissati consentiranno al gruppo una «significativa creazione di valore, sostenuta da un utile netto cumulato 2023-2026 pari a circa 6 miliardi dal quale estrarre una remunerazione per gli azionisti di 4 miliardi, pari a oltre 5 volte la distribuzione degli ultimi 4 anni. Tutto questo mantenendo un Cet 1 ratio pari a circa il 14% al 2026 e mai inferiore al 13%». «Il nuovo piano strategico rappresenta una sfida e una grande opportunità per consolidare il ruolo della banca, dare soddisfazione agli azionisti e conquistare ulteriormente l’attenzione del mercato che in questi ultimi anni ci ha premiato costantemente, tanto da rendere il nostro uno dei titoli italiani con le migliori performance», ha aggiunto il presidente Massimo Tononi. 

Titolo a +160% in tre anni

Assunzioni, potenziamento delle fabbriche prodotto, investimenti sul digitale e su servizi sempre più strutturati nel wealth management e investment banking «sono le premesse per poter sfruttare appieno il potenziale di valorizzazione della nostra banca, un potenziale che, nonostante la forte crescita del titolo superiore al 160% nell’ultimo triennio, pensiamo non si sia ancora espresso nella sua interezza».
«L’esperienza che abbiamo maturato nei primi anni di vita di Banco Bpm - continua Castagna - dimostra infatti che ci vogliono tempo ed energie affinché il mercato apprezzi e riconosca il valore di aggregazioni così complesse».

Nuovi soci

Intanto ieri, giovedì 18 aprile, da comunicazione Consob, è emerso che Jefferies ha una partecipazione pari al 5,4% del capitale. E proprio sull’azionariato, Castagna ha rilevato come «La nostra natura di public company - autonoma ed efficiente, nazionale e locale nello stesso tempo grazie alla vicinanza delle nostre strutture territoriali alle comunità, alle imprese, alle istituzioni e al terzo settore - è la nostra forza ed è ciò che ci permette di accrescere la nostra leadership, essere distintivi per i clienti e apprezzati dal mercato». La banca Usa ora si trova di diritto accanto ad altri grandi azionisti come il Credit Agricole (9,9%), Blackrock (4,7%), Enasarco (3%) e al patto di Fondazioni e casse (6,5%). 

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18 aprile 2024 ( modifica il 18 aprile 2024 | 20:03)